Ju Jitsu > WJJ-TDS |
World Ju-Jitsu Training & Development Services
The World Ju-Jitsu Training & Development Services represent the accumulation of over 40 years of Ju-Jitsu and general Martial Art Experience. It was founded in 2003 by WJJF National Coach/Vice President Alan Campbell who was a personal student of the late Soke Robert Clark.
We are totally committed to the art of Ju-Jitsu and its continuing technical development. We are an advocate of teaching Ju-Jitsu to anyone willing to learn, whether it is through school training programs, corporate courses, special needs programs or early childhood development.
From our unrivalled instructional techniques and excellent facilities to our thorough understanding of your individual training requirements, we are commited to offering the perfect environment in which to learn the ancient art of Ju-Jitsu. Whether you are looking to improve your martial skills, seeking a truly effective self defence system, or trying to increase your awareness and self confidence, we can meet your needs.
At the World Ju-Jitsu Training & Development Services, we not only seek to inspire this level of commitment in our students, but also strive to perfect the service we provide.
(by www.worldjujitsuaustralia.com.au)
![]() |
Alan Campbell
Alan Campbell, National Coach per la World-Ju-Jitsu Federation è un Maestro altamente qualificato, che ha girato per tutto il mondo insegnando il Syllabus ufficiale della World Ju-Jitsu Federation.
Inoltre è un istruttore riconosciuto dal governo britannico come "NVQ Assessor and Internal Verifier City & Guilds London (UK) in Sport and Recreation", per l'insegnamento ai bambini e agli adulti.
Alan iniziò ad allenarsi sotto il Soke Clark all'età di 10 anni ed oggi ha più di 40 anni di esperienza nel Ju-Jitsu, studiando inoltre Karate, Aikido e Judo. A 20 anni, fu capitano del demo-team Junior WJJF ed ebbe visibilità mediatica in Belgio, Italia, Spagna, Francia, Germania, Irlanda del Nord, Canada, USA, Mauritius, Islanda, Indonesia, Sud Africa ed Australia.
A 33 anni fu nominato National Coach per la WJJF in Inghilterra.
L'abilità tecnica di Alan non è seconda a nessuno e proprio attraverso la sua guida l'ente governativo britannico delle arti marziali sviluppò programmi di allenamento ed insegnamento.
Nel maggio 2003, Alan ottenne il certificato di 1°livello nell'IBBSA (International Bodyguard & Security Services Association) nell'Irlanda del Nord (l'IBBSA lavora a stretto contatto con la WJJF).
Ha ottenuto più di 30 pubblicazioni, facendo dimostrazioni in tutto il mondo: uno dei suoi viaggi preferiti fu quando incontrò il famoso Bruce Lee ed il campione di kickboxing Bill Wallace.
Nel corso degli anni ha lavorato con molte persone provenienti da diverse arti marziali, creando nel tempo solide amicizie ed ottenendo molta stima nel settore.
Alan Campbell fu insignito della carica di Vice Presidente della WJJF e National Coach per l'Australia da Soke Robert Clark nel settembre del 2003.
(by www.worldjujitsuaustralia.com.au)
![]() |
Una dichiarazione di Alan Campbell
La World Ju-Jitsu Federation Australia / Training & Development Services non è un membro della World Ju-Jitsu (UK) LTD sotto il segretario generale Beryl Maio e Matthew Rinaldi o la World Ju-Jitsu Kobudo Organisation guidata da Spartaco Bertoletti.
Alan Campbell è stato l'allievo personale del Soke Robert Clark per oltre 45 anni. Come un collega, Alan ha viaggiato in tutto il mondo insegnando, allenando e promuovendo la WJJF con Soke Robert Clark. E 'stato personalmente guidato dal Soke Robert Clark su come gestire e sviluppare l'organizzazione su scala mondiale. Ciò incluse la partecipazione nei DVD istruttivi, video e libri utilizzati in tutto il mondo, e la realizzazione delle sessioni d'esami per cinture nere. Come risultato, Alan fu nominato capitano della demo team junior, che effettuò dimostrazioni in Europa che valsero visibilità mediatica in Belgio, Italia, Spagna, Francia, Germania, Australia, Mauritius e Irlanda del Nord.
La WJJF Australia ed il suo Training & Development Services iniziò sotto la direzione del National Coach Alan Campbell, che fu promosso 8°Dan ed insignito della carica di Vice Presidente nel settembre 2003.
Iniziò a promuovere la WJJF in Australia, successivamente alla scomparsa del precedente rappresentante australiano, Jan de Jong. Fu proprio in questo momento che raggiunse ufficialmente le cariche di National Coach e Vice Presidente, conferite da Soke Robert Clark.
Mentre era National Coach, Alan Campbell, con l'aiuto di istruttori senior, ottenne che la prima organizzazione di arti marziali fu riconosciuta dal City & Guilds of London Institute (NVQ's), un ente governativo riconosciuto nel Regno Unito ed in Europa. A conseguenza di ciò, Alan fu uno dei primi a ricevere la certificazione da "assessore ufficiale NVQ e verificatore interno", che aiutò il movimento della WJJF nella pratica e nei servizi didattici, che portò aiuto agli insegnanti, agli allievi ed alla WJJF ad andare avanti con la guida del Soke Robert Clark prima della sua perdita nel febbraio 2012.
Alan Campbell è stato la "prima linea" nella WJJF per la sua conoscenza, la storia e i legami, dimostrati attraverso i libri didattici con i programmi ufficiali WJJF, i video per cinture nere di livello avanzato, e più di 30 pubblicazioni di arti marziali. Alan si è impegnato nel perseguire gli ideali del Soke Robert Clark in merito all'organizzazione e sviluppo della WJJF nel mondo.
(by www.worldjujitsuaustralia.com.au)
![]() |
Stile
L'insegnamento è basato su un syllabus sviluppato da Clark, le cui guide linea sono velocità e incisività d'azione, tutto orientato al rapido raggiungimento di una posizione di vantaggio o di fuga. Le tecniche insegnate spaziano da pugni e calci, a lotta al suolo e controtecniche, prestando particolare attenzione alle leve articolari e percussioni su punti vitali. La forma più tradizionale fu mantenuta attraverso i kata. Inoltre c'è una parte di tecniche con armi derivate dal Kobudo.
Organizzazione
La World Ju-Jitsu Federation (W.J.J.F.) venne istituita nel 1976 a Liverpool (Inghilterra) ad opera del suo fondatore, il Maestro Robert Clark.
Ben presto, questa disciplina si diffuse su tutto il territorio britannico, fino ad arrivare ad un numero impressionante di affiliati affascinati dal Ju-Jitsu "metodo Clark", ma anche da una filosofia basata su valori positivi che ognuno di noi ricerca durante la fase del proprio cammino.
Il carisma del Maestro e il suo modo di interpretare il Ju-Jitsu, fecero sì che il suo stile varcasse i confini della Gran Bretagna e avvicinasse persone di altre nazioni che chiedevano di poter attingere alla sua fonte inesauribile di conoscenza marziale, costruita attraverso decenni di esperienze in tutto il mondo e messe a disposizione.
Iniziò così una "migrazione" verso il Regno Unito che vide maestri andare fino alla sede mondiale della WJJF dove Clark passava le proprie conoscenze ed energie per pochi eletti, che nel corso degli anni avevano costruito e consolidato un intenso rapporto con il Maestro di Liverpool, diventando allievi diretti, come il M°Stefano Mancini.
La W.J.J.F. era presente in tutto il mondo, con dei referenti nazionali di alta qualità tecnica, come in Italia, dove il M° Stefano Mancini era punto di riferimento per il Maestro Clark e per l'’intera federazione mondiale.
Robert Clark scrisse i manuali ufficiali della sua Scuola mostrando centinaia di tecniche attraverso sequenze di foto commentate. Lo stile di jujitsu descritto nei suoi libri è quello attualmente insegnato nelle palestre e dagli insegnanti che divulgano il suo stile: è stato creato adattando le tecniche tradizionali a contesti urbani più moderni.
![]() ![]() |
Robert Clark era anche il direttore tecnico internazionale ed era assistito dai suoi stretti collaboratori, tra cui Alan Campbell, William Riley, Stefano Mancini ed altri, allievi diretti del Soke.
Il D.T.N. Mancini era a capo della World Ju-Jitsu Federation T.M. Italia e vanta un elevatissimo grado tecnico riconosciuto a livello internazionale. Infatti il nostro D.T.N. accompagnava il Soke Clark in tutte le manifestazioni o stage di carattere europeo e non, sia come docente e allievo diretto del caposcuola, sia come rappresentante ufficiale della W.J.J.F. anche nei casi in cui il Maestro fosse stato impossibilitato a partecipare.
Quindi è proprio per merito del nostro Direttore Tecnico Nazionale, che la scuola italiana è riconosciuta e apprezzata come tra le migliori nel mondo, sia come espressione tecnica di difesa personale, sia come interpretazione perfetta dello stile del Maestro Robert Clark.
Attualmente le Scuole praticanti il jujitsu del Soke Clark sono presenti nei vari continenti e nazioni in maniera professionale, sotto un profilo privato ma anche istituzionale specialistico, insegnando ai civili, sia nelle strutture scolastiche che di svago come ad esempio le palestre, ma anche a chi della propria e altrui sicurezza fa il suo mestiere; basti pensare a tutte quelle scuole di polizia e militari che hanno richiesto le nostre prestazioni, come già avviene in diverse nazioni dei vari continenti.
Una professionalità maturata quindi in tanti decenni di studi approfonditi del Ju-Jitsu e della difesa personale in generale, ma anche un impegno rivolto ad una parte profonda di noi stessi: un lavoro duro e incessante, che ci accompagna fedele in un cammino, che è quello di conoscersi sempre meglio e metterci costantemente alla prova, riuscire a trovare quella chiave di svolta che possiamo trasmettere agli altri, cosicché questa energia positiva che abbiamo avuto la fortuna di incontrare possa essere condivisa anche da chi non l'ha recepita direttamente.
![]() ![]() |
Filosofia
“Il Ju-Jitsu è solo un mezzo” di Robert Clark
"Il Ju-Jitsu, l’antica arte marziale dei samurai, è certamente l’arte del sapersi difendere, ma anche un mezzo per conoscersi e conoscere gli altri.
Un mezzo, con cui l’uomo riesce a confrontarsi, sia dentro che fuori se stesso, un mezzo che lentamente si insinua nella parte più profonda di noi e prontamente riaffiora ogni qualvolta necessiti la sua presenza, sia nel momento del pericolo, sia negli attimi in cui diventa importante trasmettere certi fondamentali al prossimo.
Attraverso la gestualità dei movimenti e la ricerca della pulizia della tecnica, impariamo per prima cosa a conoscere noi stessi e i nostri limiti fisici, che sono imprescindibili da quelli mentali. In base al principio che il Ju-Jitsu innanzitutto è una disciplina psico-motoria, fino a che non impareremo a gestire il nostro corpo, non avremo mai nè la stabilità, nè l’equilibrio, nè la capacità mentale di reazione ad una aggressione. Per questo è fondamentale che ognuno di noi impari ed applichi su se stesso, attraverso il “mezzo”, questi concetti, che formeranno le basi per una buona crescita personale.
Il Ju-Jitsu infatti, è praticato in un contesto collettivo, scambiandosi i ruoli di attacco e difesa, quindi percependo a livello psico-motorio e fisico, sia l’azione passiva dell’aggressione che quella attiva, formando così un percorso assolutamente individuale.
Pertanto, è necessario conoscere tutti quegli aspetti positivi o negativi di noi, e imparare a dominarli come ad esempio la paura, la paura di farsi male, la paura di cadere o addirittura la paura dello stare insieme.
La nostra istintiva aggressività, ad esempio, se convogliata nel momento giusto e nella giusta maniera, si trasforma in una forma positiva di energia per la reazione a degli eventi di pericolo, ma tutto questo deve essere scoperto, indirizzato e assolutamente gestito.
Il Ju-Jitsu, è anche un tramite per riscoprire i nostri pregi e difetti, e ci insegna a livellare queste proprietà, ed equilibrare tutti quegli aspetti che normalmente non conosciamo o non vogliamo conoscere e quindi non siamo capaci di amministrare.
Ma, il “mezzo”, è anche un’ottima occasione di socializzazione, dove si creano dei forti legami che vanno al di fuori del Tatami, e a volte addirittura al di fuori di città o nazioni, creando delle vere amicizie, che in alcuni casi durano anni anche se gli incontri fra le parti avvengono raramente e in contesti di stage nazionali o internazionali, ma sempre con profondo rispetto da ambedue i lati.
Comunque ottenere risultati e obbiettivi importanti (ed ognuno di noi ha i propri) non è assolutamente facile, proprio perché, come la vita che ci mette di fronte tutti i giorni a dei nuovi ostacoli da superare, così il Ju-Jitsu ci presenta costantemente il conto, spronandoci a fare meglio ed interagire con esso, riversando nella vita giornaliera, quello spirito positivo che ci permette di proseguire al meglio il nostro cammino."
![]() ![]() |
Motivazioni
Il progresso è un affascinante e misterioso quanto inarrestabile meccanismo, composto da due aspetti: uno positivo, fatto per esempio di battaglie vinte contro malattie importanti oppure di scoperte e invenzioni meravigliose; l’altro, decisamente negativo, come ad esempio il terrorismo in tutte le sue forme, la conseguente crescita di criminalità e violenza a livello mondiale.
Proprio come una moneta, le cui due facce sono diametralmente opposte, ma tuttavia indivisibili: come lo yin e lo yang del Tao, le due energie universali, la negativa e la positiva.
Per chi è alla scoperta di se stesso nel caos moderno può essere necessario andare alla ricerca di una via che ci riporti a quei valori che sempre più spesso vengono dimenticati o soppressi.
Un ottimo mezzo è il Ju-Jitsu.
Trovare un motivo collettivo per fare Ju-Jitsu non è semplice, in quanto, ognuno di noi ha esigenze e volontà diverse. Questa disciplina, tuttavia, riesce a dare una chiave precisa per ogni tipo di aspettativa sia fisica che mentale che spirituale.
Il Ju-Jitsu W.J.J.F., che trae antiche origini ma che si rapporta ai giorni nostri con tecniche moderne e da strada, è considerata tra le più efficaci arti marziali, consigliata ai bambini come ottima disciplina psico-motoria, ai ragazzi e giovani in genere come espressione di difesa e rafforzamento della sicurezza interiore, in particolare alle donne, come metodo di difesa personale contro tentavi di stupro e aggressione, agli anziani come metodo di riattivazione psico-fisica.
Infine, la WJJF è già a disposizione delle istituzioni, come organi di polizia, corpi speciali dell’esercito ed operatori di sicurezza in genere, con tecniche particolari e mirate per il lavoro che devono svolgere (ad esempio gestire, accompagnare, bloccare, o arrestare un individuo), come già accade in Canada, in Israele, in Inghilterra, in Ungheria ecc.
A tutto questo, dobbiamo aggiungere che l’ambiente dove viene praticata la difesa personale è un ambiente sano e positivo, dove si creano amicizie e contatti, un ottimo luogo dove socializzare diventa naturale quanto spontaneo, contribuendo al raggiungimento dell’ambìto esame che non è solo un passaggio di cintura e di livello, ma anche un occasione di verifica con noi stessi e di conseguente crescita interiore.
Il Ju-Jitsu è un mezzo che ci guida, attraverso gli anni di pratica, alla scoperta di noi e delle nostre potenzialità. E’ questo l’unico motivo comune per cui lo si pratica, e più si va avanti, più se ne acquisisce consapevolezza, rafforzando i punti deboli e trasformandoli in punti di forza.
![]() ![]() |
FiMA
La FiMA o “Females in Martial Arts” è la branca della Federazione riservata a sole donne: sono infatti del gentil sesso sia studenti che istruttrici. Ha come fine la promozione dell’'uguaglianza di opportunità delle donne nelle arti marziali ed è specializzata in corsi di arti marziali condotti da donne per sole donne. La rappresentante mondiale FiMA è l’inglese Susan Bott, 6° dan e allieva diretta di Robert Clark. La responsabile nazionale è Patrizia Cassoli 4° Dan (allieva diretta del M°Stefano Mancini), la quale ha ricevuto la nomina in Liverpool dal Soke Robert Clark per le grandi capacità tecniche, gli anni di studio e la grande energia profusa nella divulgazione del jujitsu fra le donne. Nella FiMA sono accettate le jutsuka con o senza abilitazione all’'insegnamento, quindi sia istruttrici dal 2°Dan in poi, sia cinture colorate.
![]() ![]() |
Back |
WJJ-TDS official website |